Lo scopo di questo blog


Fare bene due cose contemporaneamente, è difficile. In Politica, ancora di più.
Chi è stato eletto ad una carica, non deve ricoprirne altre, ma portare a termine la prima nel modo migliore.
Questo Blog è nato per segnalare tutti quei casi di politici italiani che ricoprono doppi incarichi (elettivi o di nomina politica), o che abbandonano la posizione per cui sono stati eletti per candidarsi ad un'altra (Rispetto del Mandato), o che si candidano contemporaneamente a piu' cariche, per scegliere la piu' conveniente.
Per ciascuno di questi politici cerchiamo di fornire tutti i riferirmenti ed i contatti, invitandovi a scrivergli per convincerli a comportarsi correttamente verso i propri elettori, anche se la legge, a volte, non lo impone.
In sezioni dedicate del Blog vi daremo tutti gli aggiornamenti e le risposte dei politici interpellati.
Partecipate! fate sentire la vostra voce!

venerdì 1 agosto 2014

Senato e Doppi Incarichi: ma non si doveva cambiare verso?

La fortuna dell'attuale Presidente del Consiglio è nata ed è cresciuta su pochi semplici concetti: rottamazione, riforme, novità. Tutto sapientemente sintetizzato, come lui sa fare, da un hashtag, una parola d'ordine che racchiude l'essenza della sua avventura: #cambiaverso. Indubbiamente, qualche cambiamento è in corso, anche se per ora limitato ad aspetti solo formali, o, peggio, limitato solo all'annuncio. Ma l'impressione è che tali (promessi) cambiamenti altro non siano, in realtà, che un perfezionamento del meccanismo di controllo dei partiti sulle istituzioni. Esattamente il contrario di ciò che servirebbe. Oggetto principale di questo blog, come sanno i nostri affezionati lettori, sono i doppi incarichi legati alla politica, in tutte le loro sfaccettature. Naturalmente l'aspettativa, nostra e forse di molti altri cittadini, è che questa infausta pratica dei doppi incarichi venga in qualche modo ridotta, se non addirittura contrastata, con provvedimenti ad hoc. E invece no: sembra proprio che Renzi voglia dare legittimità costituzionale al doppio incarico, prevedendone applicazioni nuove ed inaspettate. Così, se la prossima riforma del Senato andrà in porto, ci saranno un centinaio di eletti di primo grado (eletti dai cittadini nei Consigli Regionali o come sindaci di comuni capoluogo) che diventeranno ri-eletti di secondo grado, cioè votati dalle stesse assemblee regionali per entrare nel nuovo Senato. Naturalmente senza abbandonare la prima carica, che semplicemente si somma alla seconda. Anzi, la prima carica sarà presupposto e condizione necessaria perchè la seconda possa realizzarsi. Il tutto secondo le prescrizioni della nuova Costituzione. A dire il vero, anche prima di scomodare la Costituzione, già alcune importanti leggi ordinarie degli ultimi tempi avevano iniziato ad occuparsi della questione ed a conferire doppi incarichi istituzionali per alcune posizioni. Le città metropolitane ad esempio: nel prossimo mese di ottobre ci saranno le prime "nomine" (non trovo una parola più adatta) dei presidenti e dei consiglieri di questa nuova istituzione. Saranno scelti, a scrutinio segreto, tra i sindaci e i consiglieri comunali dei comuni coinvolti, votati proprio dagli stessi sindaci e consiglieri comunali. Così il Presidente della città metropolitana sarà già sindaco, ed i suoi assessori saranno assessori o consiglieri comunali: il doppio incarico diventa istituzione. Per le province sarà altrettanto: i nuovi presidenti ed i nuovi assessori (perchè ci saranno ancora i presidenti e gli assessori nelle province, che non sono state affatto abolite) saranno sindaci ed assessori, o consiglieri comunali già in carica, scelti ancora a scrutinio segreto dagli altri sindaci e consiglieri. Non vorrei abusare di una parola che suona ormai quasi inflazionata, ma di fatto "la casta" eleggerà suoi rappresentanti per governare e legiferare meglio in ambiti stabiliti e protetti dalla legge, se non addirittura dalla Costituzione, che al suo primo articolo afferma, come noto, che "il potere appartiene al popolo". In effetti, si tratta di un palese "cambiamento di verso". Perchè mai un sindaco dovrebbe trascurare la sua città e dedicarsi al governo della provincia? e perchè una persona, eletta nell'assemblea regionale, dove andare tutte le settimane a Roma per partecipare alle attività (non sappiamo poi ancora bene quali siano) del Senato? Sono domande per cui il cittadino medio non ha una risposta, ma che il politico, invece, che vede lontano, riesce a spiegare molto bene: solo così i partiti controlleranno ancora meglio le istituzioni, occupandole senza più nemmeno il bisogno di chiedere il consenso dei cittadini elettori. A questo punto credo sia indispensabile "cambiare verso": finora abbiamo cinguettato, ora dovremo cominciare ad abbaiare.

4 commenti:

  1. la casta eleggerà suoi rappresentanti per governare e legiferare meglio in ambiti stabiliti e protetti dalla legge, se non addirittura dalla Castituzione... (casta ... Castituzione)
    errore o lapsus freudiano è comunque un passaggio fenomenale della metamorfosi del potere

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  2. grazie, ho corretto ... indubbiamente un lapsus ... :-)

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  3. Io sono sempre dell'avviso che le cose si devono fare bene al primo tentativo, perchè altrimenti si dovranno trovare tempo e risorse per rifarle. Senza contare i danni che una riforma sbagliata può produrre.
    Sulla questione dei doppi incarichi, poi, credo che non si possa transigere e considerare come legittimi quelli che la legge prevede: è semplicemente una legge fatta male, perciò verrà il giorno, spero presto, in cui la si dovrà correggere

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  4. Aggiungo inoltre il fatto che si sta faticando non poco a trovare candidati per la presidenza delle province, al punto he le relative elezioni sono state posticipate da settembre a ottobre. Perchè mai un sindaco dovrebbe prendersi anche quella gatta da pelare, a parità di stipendio e magari trascurando e fallendo il governo del suo comune?

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